Anfore romane

CERNIA BRUNA. È uno dei più grandi pesci stanziali che si possano incontrare nel Mediterraneo. La cernia è nota per la sua territorialità e, spesso, una volta scelto lo scoglio su cui vivere, non si sposterà mai più. Di carattere molto docile con gli umani, diventa un predatore eccezionale pur di difendere il proprio territorio e procacciarsi il cibo.

La cernia bruna è uno dei pesci più longevi, infatti, può vivere anche fino ai 50 anni, raramente anche fino a 60 – 61 anni. Può superare il metro di lunghezza e i 60 kg di peso, come nel caso delle cernie della Sardegna.

Ama moltissimo nutrirsi di polpi e seppie. La colorazione come suggerisce anche il nome è di colore bruno con macchie eterogenee più chiare. La cernia è protetta e la sua commercializzazione è autorizzata solo se la lunghezza non è inferiore a 45 cm. La pinna dorsale si sviluppa su 11 raggi spinosi, che si notano in posizione eretta solo quando in movimento o vicino alla preda.

La cernia è soggetta a inversione sessuale e diventa di genere maschile, pronta per la riproduzione, intorno al 10°-12° anno di età. L’inversione sessuale delle cernie dipende dalle condizioni ambientali e dalla quantità di soggetti maschili all’interno del gruppo. Nel caso in cui, infatti, all’interno della popolazione ci siano troppi maschi, le femmine non cambieranno sesso ma rimarranno di genere femminile. In alcuni casi è stata anche osservata l’inversione sessuale dopo la prima trasformazione in genere maschile. Sicuramente a causa di mancanza di femmine, alcuni adulti maschi sono ritornati nella forma femminile.

STELLA SPINOSA MINORE. Le stelle del genere coscinasterias possono avere fino a 12 braccia (di solito 7). In molte occasioni, soprattutto all’interno delle vasche dell’acquario, si possono notare queste stelle che, a seguito della perdita di una o più braccia, le rigenerano cambiando anche il numero totale originario.

Un’altra importante differenza tra le stelle martasteria e quelle del coscinasterias è la colorazione. Le stelle spinose del genere coscinasterias, infatti, possiedono una colorazione bruno rossastra, con macchie irregolari biancastre o chiare.

STELLA MARINA SPINOSA o MARTASTERIA. La stella martasteria è tipicamente osservabile oltre i 20 m di profondità. Questa stella marina viene spesso incontrata vicino a stelle marine del genere Coscinasterias e molte volte confusa per una di esse. Ha una vita media di circa 13 anni.

Questa stella marina, come anche molte altre specie di stelle, possiede 5 braccia munite di un piccolo tentacolo sensore nella parte terminale. La stella martasteria, però, possiede solo cinque braccia, come le classiche stelle marine rosse. La colorazione della martasteria è chiara, quasi tendente al bianco, in alcuni casi, ed è ricoperta di piccole spine sulle robuste braccia.

È la stella del Mediterraneo che può raggiungere maggiori dimensioni e può, infatti, crescere fino a 85 cm di diametro. Come tutte le altre stelle marine, anche la martasteria nel caso di perdita di braccia, è in grado di rigenerarle. Nella parte inferiore del corpo si notano i peduncoli con i quali la stella si muove.

PAGRO. Il pagro, conosciuto nelle diverse regioni d’Italia con nomi differenti (sagro, prago o pauro) si può osservare in tutto il mediterraneo, dai 30 fino ai 150 m di profondità. È un pesce che raggiunge dimensioni importanti (fino a 1 m di lunghezza e 15 kg di peso), sebbene la taglia più comune sia intorno ai 2-5 kg di peso.

Molto spesso il pagro viene confuso con il dentice, oppure con il pagello. Le differenze sostanziali con il pagello e il dentice sono la presenza di un profilo molto discendente e la chiusura della bocca meno pronunciata. Inoltre, si nota che nel pagro la colorazione è rossastra con riflessi argentati e con una sfumatura chiara nella zona del ventre.

Il pagro è ermafrodita e la sua maturità sessuale avviene intorno ai 3 anni di vita, mentre invecchiando acquisisce il genere maschile.  In generale è un pesce longevo e il suo predatore principale è la ricciola.

NAVE ROMANA. La nave romana, situata sul fondale antistante alla marina di Santa Caterina, è lunga circa 23 m e il suo carico di anfore di tipo greco-italico è fissato con teli speciali sul fondo marino. Questa nave mercantile attualmente è quasi del tutto nascosta, per evitare la depredazione delle anfore da parte di “rapitori”. Gli operatori turistici, in particolare subacquei del territorio, chiedono alle autorità competenti di valorizzare il sito archeologico portandolo ad essere una ulteriore attrazione turistica di interesse internazionale.